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Storia dei sequestri
3° Ciclo: 1966 - 1968
E' la prima grande ondata dei sequestri di persona in Sardegna. Il sequestro, uscendo ormai pressoche' stabilmente dalle zone agropastorali, diventa un fatto regionale, colpisce non soltanto nelle aree urbane, ma ora anche i cittadini la cui notorieta' ( sul piano del reddito ) non dovrebbe arrivare normalmente nelle zone pastorali. Mentre si comincia ad intravvedere un allargarsi dell' area di conoscenza e di contatti della societa' interna sin verso le citta' e la pianura, entrano per la prima volta negli elenchi dei sequestrati i beneficiari dei contributi regionali, in particolare quelli direttamente collegati alla rinascita; nello stesso tempo, la prima delusione per quella che si sta rivelando una gestione di questo strumento politico-economico non rinnovatrice ( forse clientelare ? ), incapace di riformare nel profondo la realta' isolana genererebbe la crisi da cui nasce l' ondata di sequestri. Fra i sequestrati: Palazzini ( industriale "continentale") di Olbia; l' allevatore Sassarese Pompeo Solinas, ucciso dopo il sequestro avvenuto nella sua casa di Platamona nel '66; il commerciante nuorese Peppino Capelli e il piccolo industriale di Arbatax Peppino Catte, il radiologo cagliaritano Giuseppe Deriu ed il commerciante nuorese Aurelio Baghino (1967); il commerciante ozierese Nino Petretto; il possidente di Pattada Giovanni Campus; i medici di Bortigali Canetto e Papandrea; l' industriale cagliaritano Luigi Moralis. Quattro di loro sono contemporaneamente prigionieri dei sequestratori in tre luoghi diversi, in uno dei quali opera Graziano Mesina che, catturato, invita i suoi complici a liberare gli ostaggi.